BANCHE: ACTION INSTITUTE, BRUCIATI 15 MLD DI RISPARMI

Roma, 3 giu. (AdnKronos) – Quindici miliardi i risparmi BRUCIATI ad oggi fra azioni e obbligazioni subordinate delle due Banche Venete e delle quattro Banche poste in risoluzione e quasi 3 i miliardi a rischio nei subordinati di MPS. Trecentomila mila i risparmiatori colpiti e potenzialmente 800 mila coinvolti. Nonostante il bilancio drammatico, non c’è ancora stato un dibattito serio su come effettivamente migliorare il sistema italiano del risparmio, uno dei più arretrati in Europa. L’opinion di Action Institute vuole offrire degli spunti al legislatore affinché la risposta al dramma sia efficace e duratura. Revisione della governance con una filosofia di fondo che si preoccupi dei conflitti di interesse più nella sostanza che nella forma; revisione dei prodotti con particolare attenzione anche qui alla mitigazione dei conflitti di interesse; incentivi fiscali per promuovere un’allocazione professionale ed efficiente del risparmio; educazione finanziaria nelle scuole. Questi i quattro pilastri dell’Action Institute, il think tank indipendente, apartitico e no profit, che annovera nel suo comitato scientifico, tra gli altri, Guido Tabellini (ex rettore della Bocconi), Alberto Alesina e Michael Spence (premio Nobel per l’economia). L’Italia si dimostra un paese particolarmente arretrato per quanto riguarda la gestione del risparmio: da un lato il risparmiatore italiano è fra quelli meno finanziariamente istruito dei paesi sviluppati (uno studio di S&P mostra che solo il 37% degli italiani è in grado di compiere scelte finanziarie in modo informato, inoltre il 21% degli studenti italiani risulta fra i peggiori per istruzione finanziaria nell’area OCSE), dall’altro troppe volte la gestione del risparmio è stata affidata alle banche che hanno agito in conflitto di interesse. A questo contesto si aggiunge il momento storico particolarmente sfidante: la politica monetaria della BCE, che comporta tassi vicini allo zero, richiede professionalità e competenze particolarmente sofisticate per la conservazione e valorizzazione degli investimenti. Le proposte dell’Action Istitute, sviluppate in un paper di Sandro Pierri, ex AD di Pioneer, mirano da un lato a tutelare e migliorare l’allocazione dei risparmi delle famiglie italiane, con un ”effetto ricchezza”, grazie al quale un aumento dell’1% del patrimonio finanziario delle famiglie creerebbe 40 miliardi di ricchezza aggregata, ossia circa 1.500 euro per famiglia, dall’altro a plasmare un contesto in cui il risparmiatore possa compiere delle scelte consapevoli, di risparmio e quindi anche di spesa, in linea con il proprio stile e prospettive di vita. “È fondamentale – dice Carlotta de Franceschi, presidente dell’Action Istitute – che il dibattito pubblico non si limiti all’individuazione delle gravi responsabilità che hanno investito il sistema ma abbracci anche la creazione delle condizioni che permettano di prevenire nuove aggressioni del risparmio in futuro”.

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