I think tank, in senso letterale “serbatoi di pensiero”, non sembrano aver risentito della crisi economica. Il numero dei centri di analisi e ricerca, indipendenti o al servizio di un partito o di un’idea, affiliati a un’università o a un governo, cresce in tutte le regioni del mondo. Nel 2017, 1.931 si trovano in Nord America e 1.770 in Europa. Il loro numero è raddoppiato dal 1980. Negli ultimi dieci anni però il ritmo di nascita di nuovi centri è rallentato, in generale a causa della mancanza di fondi e per la competizione di organizzazioni di lobby, agenzie di consulenza e studi legali.
Alcuni think tank sono molto influenti. La classifica Global Think Tank Index 2017 dell’Università della Pennsylvania, diffusa a marzo, ha analizzato quelli che pesano di più sulle politiche dei governi e sulle opinioni della società civile. Il potere dei centri di ricerca è stato valutato in base a fattori come:
L’impegno della leadership nel trovare risorse e nel gestire i programmi di studio, la produttività e l’esperienza dello staff, la qualità delle analisi effettuate
L’impatto sui policy makers e la reputazione nel mondo di chi prende decisioni politiche, misurati attraverso, fra l’altro, gli incontri con funzionari governativi, l’uso di documenti e relazioni da parte della comunità politica, il numero di dipendenti attuali ed ex che servono in ruoli consultivi per i responsabili delle politiche
La capacità di raggiungere il pubblico attraverso i mezzi di comunicazione e di produrre cambiamenti sulla qualità della vita delle persone
Ecco le 5 istituzioni più influenti secondo il Global Think Tank Index 2017:
1) Brookings Institution (Usa)
Ha sede a Washington, si occupa di politica estera, economia, governance e politiche di città e regioni. È stato in cima alla classifica dell’università della Pennsylvania ogni anno dal 2008. Nel passato, ha contribuito alla creazione delle Nazioni Unite e al piano Marshall. Ne fanno parte l’ex presidente della Fed Janet Yellen e il precedente capo della Fed Ben Bernanke. Rappresenta diversi punti di vista, anche se i media statunitensi lo hanno indicato a seconda delle volte come conservatore, centrista o liberale. È finanziato da fondazioni e organizzazioni private, fra cui la Bill & Melinda Gates Foundation.
2) Istituto francese per le relazioni internazionali Ifri (Francia)
Fondato nel 1979 a Parigi, svolge ricerca per le politiche pubbliche relative alle relazioni internazionali. Indipendente da visioni partitiche, ha fonti di finanziamento pubbliche e private. Impiega circa 60 studiosi, francesi e di provenienza internazionale. L’Istituto organizza circa 40 conferenze ogni anno a Parigi, nelle quali sono intervenute personalità come Nicolas Sarkozy e Vladimir Putin.
3) Carnegie Endowment for International Peace (Usa)
Sede a Washington, è nato nel 1910 con una donazione da 10 milioni di dollari fatta dal magnate dell’acciaio Andrew Carnegie, finanziamento che copre quasi il 50% del budget annuale. È un think tank al servizio di un’idea: promuovere la pace e la cooperazione tra le nazioni e un impegno internazionale attivo da parte degli Stati Uniti. Nicholas Murray Butler era presidente del think tank quando nel 1931 vinse il premio Nobel per il contributo al negoziato del patto Briand-Kellogg, che nel 1928 proibiva le guerre di aggressione.
4) Bruegel (Belgio)
Si trova a Bruxelles ed è specializzato nelle analisi economiche, in particolare sulla politica monetaria e sulla governance europea. Ha iniziato il lavoro nel 2005, presieduto da Mario Monti. Ne fanno parte i governi degli Stati membri dell’Unione europea, alcune società, banche centrali e istituzioni autonome. L’85% del budget di Bruegel arriva dai suoi membri, il restante 15% da finanziamenti delle istituzioni europee e di privati. Oggi guidato da Jean Claude Trichet, ha anche un blog molto condiviso.
5) Center for Strategic and International Studies (Usa)
Altro think tank con base a Washington, ha un focus specifico su difesa e sicurezza, commercio, tecnologia, finanza ed energia. Il centro organizza il Global Leaders Forum, una sede bipartisan dove i leader internazionali presentano le loro opinioni. In passato vi è intervenuto anche l’ex segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon.
Gli italiani più influenti
Nella classifica dei think tank ci sono 10 realtà italiane.
La prima è l’Istituto per gli studi di Politica Internazionale (Ispi), al 46° posto della classifica generale, seguito dall’Istituto Affari Internazionali (Iai)in posizione 48. Nel Global Think Tank Index 2017 rientrano anche l’Istituto Bruno Leoni al 131° posto, la Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM) al 147°, il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici al 155°, il Centro Studi Internazionali (Ce.S.I.) al 164°.
Nella classifica dei migliori think tank for profit al 19esimo posto c’è lo European House – Ambrosetti (TEH-A), in quella dei think tank affiliati a un partito, alla 25esima posizione, la Fondazione Italianieuropei. Sessantatreesimo fra i think tank più influenti sulle politiche ambientali arriva l’italiano International Center for Climate Governance (ICCG), fondato nel 2009 e diventato un progetto di divulgazione internazionale della Fondazione Eni Enrico Mattei nel 2017.
In diverse classifiche secondarie si posiziona anche l’Action Institute, “action tank” indipendente composto di professionisti che vi si dedicano a titolo gratuito, con l’obiettivo di rilanciare la competitività del Sistema Italia.