Passione per la policy

Nel percorso di de Franceschi il filo conduttore è l’impegno sui temi economici dall’Action lnstitute fino ad Arca Fondi, passando per gli incarichi istituzionali

“Se devo individuare un filo conduttore delle esperienze personali e professionali fatte finora, la prima cosa che mi viene in mente è la passione per la policy e per l’Italia è il desiderio di contribuire al dibattito sulle politiche economiche per provare a migliorare la condizione del nostro Paese”. Carlotta de Franceschi è tra le donne più in vista nel mondo della finanza e delle istituzioni. Laureata in economia aziendale alla Bocconi, con un Mba all’ateneo di Harvard, ha lavorato nelle più prestigiose banche d’affari come Goldman Sachs, Morgan Stanley e Credit Suisse, prima di fondare il think tank Action Institute. E’ stata anche consigliere economico durante il Governo Renzi. Siede nei consigli d’amministrazione di Arca Fondi Sgr, Banca Sistema, Tas e Centro Oncologico di Aviano.
Iniziamo dal quadro generale: a che punto è l’Italia sulla strada della ripresa?
La crescita c’è, è innegabile, ma la fragilità del settore bancario si riverbera su tutto il comparto economico. Anche perché l’introduzione del bail-in senza un periodo transitorio di “ambientamento” ha amplificato i problemi. Detto questo, resto ottimista sul nostro Paese.
E’ lo stesso sentimento che l’ha spinta a creare Action Institute?
Sì. Dopo aver passato diversi anni all’estero, ho avvertito forte il bisogno di impegnarmi in prima persona per l’Italia. Questo think tank non profit nasce per mettere a fattor comune delle competenze diversificate, con professionisti di grandissimo livello che si mettono a disposizione delle istituzioni pro bono, per elaborare proposte pratiche ed attuabili di politica economica. C’è una grandissima sfida che abbiamo davanti a noi ed è di carattere generazionale. L’Italia deve recuperare i propri valori e il senso civico, riprendere una visione collettiva e di lungo periodo, rimboccarsi le maniche, avere il coraggio di scrollarsi di dosso rendite di posizione e privilegi e pensare alle generazioni future.
Che ruolo può giocare il risparmio in questo processo di rinnovamento?
Si tratta di un grande punto di forza del nostro Paese, che va tutelato in maniera adeguata. La ricchezza finanziaria delle famiglie italiane si stima essere 4,000 miliardi di euro, se migliorassimo i rendimenti dell’1% aumenteremmo di 40 miliardi la ricchezza aggregata. C’è grande polemica al momento, il sistema va riformato. Non è solo una questione di norme, ma soprattutto di etica e di competenze ed è fondamentale far crescere la cultura finanziaria dei risparmiatori per evitare che si creino ancora scandali come quelli recenti delle banche, i bond Argentina, Cirio, Parmalat e così via. Bisogna passare dalle tutele formali a quelle sostanziali.
Tra i suoi numerosi incarichi figura anche il recente ingresso nel consiglio di Arca Fondi Sgr. Quali sono le sue aspettative in merito?
Si tratta di un consiglio di altissimo profilo, che conferma il discorso su competenze ed integrità che facevo prima. La qualità della leadership è fondamentale, specialmente nei servizi finanziari e ancor più nel risparmio in cui la responsabilità e l’impatto sulla vita dei clienti è grandissimo.
Quali sono i suoi hobby?
Mi piace molto viaggiare perché mi arricchisce molto. Mi sto preparando a passare qualche settimana in Botswana. E poi amo la scrittura creativa, così come la letteratura classica greca e quella moderna americana. Ovviamente impazzisco per la buona cucina.
Astro nascente della finanza, ma con un’inclinazione umanistica…
La finanza non è solo numeri, ma gira intorno alle decisioni delle persone. Nei servizi finanziari certe scelte hanno conseguenze molto importanti. La centralità di una leadership etica e competente è fondamentale per la salute di un sistema finanziario.

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