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Data: 08-01-2018
Tipo: Altro
Tematica: Action Institute
“New evidence on the effectiveness of macroprudential measures” (VOX). La maggior parte degli studi analizza l’impatto delle politiche macroprudenziali sulla crescita del credito, concentrandosi su dati nazionali o informazioni bancarie. Questo articolo presenta nuove evidenze utilizzando dati provenienti dai registri di credito a livello bancario e di imprese per valutare l’impatto sulle misure di rischio bancario.
“Latest data show developing trends in the european central banks refinancing operations” (BRUEGEL). La quantità di liquidità fornita attraverso le operazioni di mercato aperto da parte della Banca Centrale Europea è rimasta relativamente stabile, nonostante ci sia un cambiamento molto evidente nella composizione per Paese.
“Recent developments in European Capital Markets – Key findings from 2017 ECMI Statistical Package” (CEPS). Questo contributo presenta i risultati chiave provenienti dal pacchetto statistico dell’ECMI del 2017, un esaustivo database che contiene informazioni sugli sviluppi nei mercati di capitale europei e globali. Il database ha l’obiettivo di fornire agli utenti la possibilità di individuare le tendenze dei mercati di capitali e illustrarne le trasformazioni in corso.
“The rise in nonbank finance and monetary policy transmission” (VOX). Alcuni hanno ipotizzato che la crescita dei finanziamenti non bancari abbia indebolito i meccanismi di trasmissione delle politiche monetarie- Questo articolo ha utilizzato dati internazionali per valutare questa ipotesi. Nel complesso, le prove ottenute evidenziano che gli istituti non bancari tendono a reagire con più forza alle politiche monetarie rispetto alle banche.
“Regulating the Platform Economy: how to Protect Workers While Promoting Innovation” (CEPS). L’ascesa della cosiddetta “platform economy” l’ha resa un argomento di grande interesse fra i policymakers europei. Le difficoltà normative affrontate da questi ultimi sono varie, a partire dalla tassazione, passando per le le politiche in materia di concorrenza fino alla protezione dei lavoratori.
“The economics of the Bitcoin payment system” (VOX). Le criptovalute hanno attirato l’attenzione del mondo dell’industria, del mondo accademico e della popolazione in generale. Questo articolo analizza il modello economico di un sistema di criptovalute che presenta tariffe generate dall’utenza, concentrandosi sul Bitcoin come esempio principale.
“The growing presence of Robots in EU industries”(BRUEGEL). Nonostante sia sempre molto allettante cercare di predire i futuri sviluppi dell’automazione nelle industrie Europee, anche stabilire le dimensioni fondamentali della loro robotizzazione fino ad oggi, a partire dall’epoca precedente all’applicazione dell’Intelligenza Artificiale, lo è. Questo articolo presenta prove dell’utilizzo di robot industriali all’interno delle industrie Europee dal 1993 in poi.
“Taxing the digital economy – It’s complicated” (BROOKINGS). Una riforma della tassazione mirata specificamente all’economia digitale sta generando accesi dibattiti all’interno dell’Unione Europea. Gli Stati Membri dell’Unione Europea hanno sempre avuto grandi difficoltà nel tassare colossi della tecnologia digitale come Amazon, Facebook e Google.
“Opportunities and risks in Europe in 2018” (BRUEGEL). Il nuovo anno potrebbe vedere per l’Europa il proseguimento della storia positiva del 2017 – tuttavia l’incombente numero di tensioni politiche non può essere ignorato.
“The Interplay between the Circular Economy and the European Semester: An Assessment”(CEPS). Il Semestre Europeo è l’annuale ciclo dell’Unione Europea per l’indicazione e il controllo della politica economica. Tuttavia nel monitorare i risultati degli obiettivi della Strategia Europa 2020 gli osservatori si sono concentrati sulle politiche economiche successive alla crisi finanziaria ed economica.
“The gender unemployment gap” (VOX). Il divario nel livello di disoccupazione tra uomini e donne, che è esistito negli Stati uniti fino ai primi anni ‘80, è sparito dopo il 1983. Questo contributo sostiene che la convergenza nella tendenza a rimanere nel mondo del lavoro fra uomini e donne rappresenti la causa del restringimento di questo divario. Viene inoltre dimostrato che la differenza di genere nella composizione del tessuto industriale è la causa principale della ciclicità nella differenza dei livelli di disoccupazione.