Autore : N. Redi, A. Di Minin, C. De Marco
Data: 21-07-2015
Tipo: Policy Brief
Tematica: Innovazione
Questo documento illustra un pacchetto di proposte finalizzato al recupero della competitività del sistema economico industriale italiano nel contesto globale, attraverso lo sviluppo di imprese ad alta intensità di ricerca.
L’innovazione è uno dei fattori competitivi fondamentali di imprese ed economie nel contesto globale. Le grandi imprese multinazionali sono i principali attori in questo contesto; sono responsabili della maggioranza degli investimenti esteri diretti, finalizzati all’acquisizione delle migliori competenze di mercato e tecnologiche necessarie per innovare e competere. Il modello di innovazione è inoltre radicalmente cambiato negli ultimi quindici anni, passando da un modello chiuso ad un modello aperto, dove i protagonisti sono reti locali di attori fatte da imprese, ricerca e education/training, finanza e settore pubblico, consumatori, spesso chiamate “ecosistemi di innovazione”.
Per quanto l’innovazione sia un concetto più ampio del solo progresso scientifico e tecnologico, il ruolo della ricerca e sviluppo rimane centrale e alla base dello sviluppo economico di un paese. Esiste però la necessità di immergere le attività di ricerca e sviluppo in ecosistemi di innovazione, caratterizzati dall’essere reti locali di attori che operano sinergicamente per lo sviluppo e l’introduzione di innovazioni sul mercato.
Buona parte delle misure e dei modelli oggi adottati nei diversi contesti internazionali sono proprio finalizzati alla creazione e al sostegno di questi ecosistemi di innovazione e dei loro processi: attorno a questo punto, in Europa, si sono concentrate le raccomandazioni dell’High Level Group for Innovation Policy Management, che ha chiuso i propri lavori con il supporto della Presidenza di turno italiana del Consiglio dell’Unione Europea.
Il sistema Italia è particolarmente arretrato su questo aspetto, a causa dell’elevata frammentarietà del tessuto imprenditoriale, del trasferimento tecnologico dagli enti di ricerca, del limitato investimento in R&I nelle imprese (specialmente PMI), delle misure di supporto finanziario pubblico all’innovazione e dalla quasi assenza di capitale di rischio a supporto sia delle fasi embrionali dell’imprenditorialità scientifica (seed capital) che delle fasi di crescita successive (venture capital). D’altro canto il nostro paese ha degli esempi virtuosi attorno a cui cominciare a costruire un rilancio degli ecosistemi di innovazione e non dovrà attingere a nuove risorse per supportarli, ma sarà sufficiente una diversa allocazione di quelle disponibili operando sinergia con gli strumenti europei.
La proposta si articola in tre parti:
1. un nuovo disegno degli strumenti pubblici di incentivo alla ricerca e sviluppo, finalizzati alla creazione e allo sviluppo di ecosistemi innovativi;
2. la creazione di un Fondo Nazionale Seed allo scopo di supportare il primo miglio dell’imprenditorialità scientifica e alimentare le attuali misure in essere sul venture capital;
3. la creazione di una regia Nazionale per l’Innovazione in grado di rivedere la coerenza delle misure in essere e produrre annualmente un Piano Nazionale dell’Innovazione.
Il documento è così strutturato: (i) ruolo dell’innovazione nello scenario competitivo globale; (ii) l’importanza della ricerca scientifica e tecnologica; (iii) gli ecosistemi di innovazione; (iv) il seed capital; (v) il contesto attuale italiano e le sue best practices; (vi) un confronto con misure e modelli internazionali e (v) le nostre proposte di policy making.