Autore : Marina Ferlini
Data: 27-09-2017
Tipo: Altro
Tematica: Capitale Umano
La ricchezza media delle famiglie italiane con capofamiglia tra i 18 e i 34 anni equivale oggi al 40% di quella rilevata nel 1995, mentre per le famiglie degli over 65 risulta essere aumentata del 60%. Questi i dati preoccupanti pubblicati da Banca d’Italia nel report “I bilanci delle Famiglie italiane nell’anno 2014”; secondo il rapporto “Le pensioni minime di oggi e quelle di domani” dell’Inps, un lavoratore nato nel 1980 riceverà un assegno previdenziale inferiore del 25% rispetto a quello di un lavoratore nato nel 1945.
I dati sottolineano il contesto sociale attuale in Italia: l’alta disoccupazione giovanile, che ha toccato il picco massimo del 43% nel 2014, e le riforme pensionistiche passate gravano sulle spalle dei giovani, – oggi le baby pensioni pesano 9,5 miliardi all’anno sul bilancio dello stato – accentuando il divario intergenerazionale, tema ormai centrale del dibattito politico.
La crisi e le passate scelte politiche hanno indebolito il contratto sociale, secondo cui i padri si impegnano a lasciare ai figli un futuro migliore. Basti notare che l’indicatore di correlazione tra il reddito di un individuo e quello dei propri genitori, l’intergenerational earning elasticity, assume un valore di 0,5 in Italia, contro lo 0,3 della media europea. In un tale contesto non sorprendono gli elevati numeri riguardanti l’emigrazione, aumentata dell’80% tra il 2011 e oggi: dei 147,000 emigrati, il 50% sono giovani tra i 18 e i 39 anni. Inoltre, la situazione italiana è aggravata dal numero di giovani a rischio povertà, circa il 37% di 17 milioni, e dal ritardo nella conquista delle tappe principali della vita adulta, dalla costituzione di una famiglia al possesso di una casa.
Lo scenario italiano dunque necessita di un intervento in ambito di equità intergenerazionale, così da superare la situazione di grave immobilità sociale e garantire la possibilità di un futuro migliore per i giovani. Per questo motivo,nel commentary “Un passato che grava sul futuro” Action Institute propone una valutazione delle politiche in termini di mercato del lavoro e pensioni attuate negli ultimi anni.
L’equità intergenerazionale deve rimanere al centro dell’agenda politica italiana: è necessario alleggerire il peso del debito pubblico sulle spalle dei giovani e proporre riforme in ambito lavorativo e pensionistico volte a recuperare il capitale umano delle nuove generazioni.