Autore : Action Institute
Data: 29-03-2021
Tipo: Altro
Tematica: Action Institute
Hello, Action Institute Community!
While the COVID-19 pandemic is hurting the global economy, we at Action Institute aim at delivering a whole-rounded perspective, cutting through the noise.
Our weekly Special series approaches the effects of the virus from different perspectives: from medical facts to health policy, from economic policy to macroeconomic issues, from politics to financial markets, from technology to the impact on businesses, and more. We encourage our esteemed readers to provide us with feedback and suggestions.
This weekly issue proposes a selection of papers and articles focused on Impact on Business and Social Impact.
“In the business world, the rearview mirror is always clearer than the windshield.”, Warren Buffett
“Strategic resilience during the Covid-19 crisis” (McKinsey Global Institute, Dago Diedrich et al., March 2nd, 2021). Attraverso un sondaggio a circa 300 dirigenti senior in Europa, il seguente articolo identifica le diverse risposte organizzative adottate dalle imprese per contrastare la pandemia, al fine di capire quali abbiano prodotto benefici maggiori. Tra le varie risposte, quelle che si sono distinte come le più efficaci sono l’innovazione del modello di business e l’adozione di un framework di pianificazione strategica flessibile.
“Self-employment, COVID-19, and the future of work for knowledge workers” (Bruegel, Milena Nikolova, March 8th, 2021). La pandemia di COVID-19 ha portato ad un aumento significativo della percentuale di knowledge workers in lavoro agile, con condizioni lavorative sempre più simili a quelle dei lavoratori autonomi. Questo passaggio comporta un miglioramento significativo della soddisfazione lavorativa nel breve periodo, ma anche orari di lavoro più estesi e maggiori responsabilità.
“Pandemic reveals weak links in global supply chain” (FT, Claire Jones, March 24th, 2021). Il seguente articolo analizza le carenze, emerse durante la pandemia, della catena di approvvigionamento globale. Sebbene alcune di queste questioni dovrebbero risolversi con le riaperture, altri problemi potrebbero persistere, in quanto sono anche il risultato di tensioni geopolitiche, e andrebbero perciò affrontati. Gli autori esemplificano questo argomento concentrandosi sulla carenza di chip per computer riscontrata durante la pandemia.
“What Covid-19 has done to our wellbeing, in 12 Charts” (Harvard Business Review, Macaulay Campbell and Gretchen Gavett, February 10th, 2021). Secondo questo sondaggio, l’85% degli intervistati dichiara che il proprio benessere generale è diminuito con il maggior affidamento a forme di lavoro agile durante la pandemia di COVID-19, a causa delle accresciute esigenze lavorative, il maggiore isolamento e le difficoltà nel trovare un equilibrato work-life balance. Nonostante ciò, il 22% dichiara che la propria salute mentale è migliorata grazie ad una più corretta alimentazione e alla possibilità di fare più esercizio fisico.
“Race and jobs at risk of being automated in the age of COVID-19” (Brookings, Kristen Broady et al., March 4th, 2021). Attraverso un indice che misura il rischio di automazione sviluppato da Frey e Osborne (2017), gli autori individuano le occupazioni e gli individui che rischieranno maggiormente di perdere il lavoro a causa dell’automazione. Propongono dunque di aumentare gli investimenti nell’istruzione superiore e nei programmi di formazione lavorativa in modo da creare nuove opportunità per i lavoratori in mansioni con minor rischio di automazione.
“Covid-19 has transformed the welfare state. Which changes will endure?” (The Economist, March 6th, 2021). Questo articolo mostra come la pandemia abbia condotto forzatamente ad una revisione del contratto sociale, in particolare per quanto riguarda la distribuzione del rischio tra individui, datori di lavoro e Stato. Secondo l’autore, uno Stato sociale rinvigorito potrebbe fornire sufficiente flessibilità per incoraggiare il lavoro, ma sarà necessario investire nel capitale umano per affrontare l’accelerazione dei cambiamenti già in atto nella struttura dell’economia causata dal COVID-19.
“Seven charts that show Covid-19’s impact on women’s employment” (Mckinsey Global Institute, Justine Jablonska, March 8th, 2021). La già tardiva rappresentanza di donne nelle realtà aziendali è stata ulteriormente aggravata dalla pandemia di COVID-19. Questo studio mostra che una donna su quattro considera di abbandonare la forza lavoro o aspirazioni di carriera, essendo le donne più sotto pressione e maggiormente esposte al burnout rispetto agli uomini nell’ambiente lavorativo. E’ necessario intervenire, dato che un miglioramento nella parità di genere in ambito lavorativo aumenterebbe il PIL mondiale di $13.000 miliardi entro il 2030.