Autore : Action Institute
Data: 04-10-2021
Tipo: Altro
Tematica: Action Institute
Hello, Action Institute Community!
While the COVID-19 pandemic is hurting the global economy, we at Action Institute aim at delivering a whole-rounded perspective, cutting through the noise.
Our weekly Special series approaches the effects of the virus from different perspectives: from medical facts to health policy, from economic policy to macroeconomic issues, from politics to financial markets, from technology to the impact on businesses, and more. We encourage our esteemed readers to provide us with feedback and suggestions.
This weekly issue proposes a selection of papers and articles focused on (i) Health Policy and (ii) Economic Policy.
HEALTH POLICY
“In Public Health, honesty is worth a lot more than hope.”, The Economist. |
“New roles for military in health emergency preparedness” (Chatham House, Benjamin Wakefield and Lieutenant-General (Retd) Louis Lillywhite, August 27th, 2021). Le risorse militari dovrebbero essere incorporate nei piani nazionali insieme ai servizi sanitari civili per prevenire e affrontare future pandemie. Infatti, l’effetto delle risposte ad hoc che coinvolgono i militari varia molto in base alla cultura e legislazione nazionali. Le principali sfide per questa “militarizzazione” della salute sono la mancanza di finanziamenti, l’opposizione dei professionisti umanitari e le discussioni politiche. Per superare questa riluttanza, è essenziale integrare la politica strategica con la comprensione reciproca delle rispettive debolezze e delle capacità.
“Is the proposed IP waiver to help combat Covid-19 all it seems?” (CEPS, Weinian Hu, August 31st, 2021). L’argomentazione a favore di una deroga alla proprietà intellettuale (PI) è abbastanza lineare: l’interesse alla salute pubblica deve prevalere sui diritti della PI durante la pandemia da COVID-19. Tuttavia, un aumento dell’efficienza, la riconversione della capacità esistente, e l’aggiunta di nuova capacità sono le soluzioni chiave per aumentare la produzione così da soddisfare la carenza di vaccini che i ‘paesi COVAX’ stanno ora affrontando. Una deroga alla PI dovrebbe essere solo considerata se fosse provato che la PI ostacola la salute pubblica. Come per ‘l’accesso globale ai vaccini’, in assenza di licenze volontarie, le licenze obbligatorie dovrebbero essere utilizzate per assicurare che i paesi COVAX ricevano i vaccini di cui necessitano a prezzi accessibili così da porre una fine a questa pandemia.
“A little less conversation, a little more action: Europe’s failure to deliver on vaccine pledge” (Politico, Ashleigh Furlong, Arnau Busquets Guàrdia and Jillian Deutsch, September 30th, 2021). L’Europa è lontana dal mantenere le sue promesse in merito alla distribuzione di vaccini presso i Paesi extra UE. Ad oggi, gli Stati membri dell’Unione hanno spedito fuori dal Continente solo circa 44 milioni di dosi di vaccini contro il COVID-19, corrispondenti al 9% dei 500 milioni di dosi promesse dalla Commissione al vertice sui vaccini di settembre. Inoltre, secondo l’ultimo documento del Consiglio, sembra che gli stessi Stati membri si siano impegnati solo per poco più di 325 milioni di dosi. Di tale importo, circa il 14% è stato consegnato.
“Covid vaccination experiences” (Vox.eu, Mathias Dewatripont, October 1st, 2021). L’approvazione in tempi record di diversi vaccini anti-COVID efficaci ha spostato via l’attenzione nei paesi ricchi dalla disponibilità e dalla logistica delle consegne al tema della riluttanza a vaccinarsi. Questo articolo guarda ai tassi di vaccinazione tra paesi, con un focus particolare all’esperienza francese. Risulta che l’introduzione di un ‘corona pass’ ha avuto un impatto maggiore sul tasso di vaccinazione della Francia rispetto ad altri paesi, dovuto forse in parte al modo con cui è stato annunciato dal Presidente Macron.
ECONOMIC POLICY
“Economists agree about economics – and that’s a science – and they disagree about economic policy because that’s a value judgment.”, Franco Modigliani |
“Europe’s policy-makers risk crashing its recovery” (Politico, Mujtaba Rahman, September 23rd, 2021). Mentre i policy makers cominciano a negoziare le regole fiscali nel Patto di Stabilità e Crescita, si intravedono segnali preoccupanti. Le negoziazioni sostanziali tra paesi membri e istituzioni UE cominceranno solo una volta che il governo tedesco sarà in carica. In base agli eventi a Berlino, ciò potrebbe accadere il prossimo anno. Comunque la Commissione necessita di fornire una chiara direzione ai governi nazionali su quali saranno gli obiettivi fiscali dell’UE per il 2023 entro marzo 2022. Il rischio è l’applicazione delle vecchie regole mentre si discutono le nuove, generando un ampio numero di procedure per deficit eccessivo.
“Comparing and assessing national recovery and resilience plans” (CEPS, Francesco Corti, Jorge Núñez Ferrer, Tomás Ruiz de la Ossa and Pietro Regazzoni, September 24th, 2021). La pubblicazione valuta i piani nazionali di recupero e resilienza analizzando la loro logica piuttosto che adottare il quadro della Commissione europea. Questo approccio metodologico permette un confronto incrociato più completo delle diverse politiche, ponderando le priorità nazionali rispetto alle strategie adottate in ogni paese. Il lavoro esamina le riforme dei PNRR in Italia, Germania, Spagna, Francia, Portogallo e Slovacchia.