Autore : Action Institute
Data: 03-11-2021
Tipo: Altro
Tematica: Action Institute
Hello, Action Institute Community!
While the COVID-19 pandemic is hurting the global economy, we at Action Institute aim at delivering a whole-rounded perspective, cutting through the noise.
Our weekly Special series approaches the effects of the virus from different perspectives: from medical facts to health policy, from economic policy to macroeconomic issues, from politics to financial markets, from technology to the impact on businesses, and more. We encourage our esteemed readers to provide us with feedback and suggestions.
This weekly issue proposes a selection of papers and articles focused on (i) Politics, Institutions and International Policy and (ii) Impact on Business.
“COVID-19: How can the G-20 address debt distress in sub-Saharan Africa?” (Brookings, Aloysius Uche Ordu, September 16th, 2021). Con l’avanzare della pandemia, il debito di molti paesi dell’area Sub-Sahariana si è aggravato ancor di più. Per cercare di arginare il divario finanziario di questi paesi, il G20 ha assunto un ruolo cruciale, in quanto è l’unico forum a cui partecipano i più importanti creditori dei paesi industrializzati e dei mercati emergenti.
“Pandemic prevention: avoiding another cycle of ‘panic and neglect” (Bruegel, Anne Brucher, October 7th, 2021). Le crisi pandemiche in genere soffrono di un ciclo di “panico e abbandono”, in cui le misure globali per prevenire e prepararsi a future pandemie rimangono cronicamente carenti. Per garantire che il COVID-19 sia in grado di interrompere il ciclo, il multilateralismo nella sicurezza sanitaria globale è fondamentale. L’Unione Europea potrebbe essere determinante nel raccogliere sostegno finanziario e impegno all’introduzione di riforme, mediando un accordo globale.
“Policymakers grapple with best way forward as momentum slows” (FT, Darren Dodd, October 12th, 2021). La ripresa globale dalla pandemia è stata al centro degli incontri annuali del FMI e della Banca mondiale a Washington. La crescita è rallentata negli Stati Uniti e in Cina, mentre nei Paesi più poveri stanno comparendo i segni di cicatrici a lungo termine, soprattutto nelle nazioni in cui i governi e le banche centrali hanno uno spazio di manovra limitato per stimolare la domanda. Il compito di sostenere la crescita mantenendo l’inflazione sotto controllo e affrontando i problemi della supply chain comporta difficili compromessi per i responsabili delle politiche.
“What the COVID-19 Pandemic Tells Us About Climate Change and Diplomacy” (Carnegie, Stefan Lehne, October 26th, 2021). La pressione economica causata dalla pandemia ha favorito il fiorire di chiuse mentalità nazionalistiche e inasprito le disuguaglianze sociali. Questo va di pari passo con una minor intensità dei negoziati multilaterali, che sono invece necessari per risolvere questioni su scala globale, come il cambiamento climatico. L’articolo paragona le politiche adottate per risolvere l’emergenza sanitaria a quelle che dovrebbero caratterizzare la risposta alla questione ambientale: un approccio basato sulla protezione degli abitanti di un singolo paese è destinato a fallire di fronte al riscaldamento globale, che deve essere affrontato collettivamente.
“COVID-19 and the continued labour reallocation to productive and tech-savvy firms” (Vox.eu, Dan Andrews, Andrew Charlton, Angus Moore , September 22nd, 2021). La pandemia COVID-19 ha avuto un forte impatto sul processo di riallocazione della produttività, secondo la letteratura sull’accelerazione del processo di “pulizia” dovuto alle recessioni economiche. La rubrica indaga le conseguenze sulla riallocazione del lavoro nel Regno Unito, in Australia e in Nuova Zelanda utilizzando dati puntuali. Emerge che le imprese ad alta produttività e ad alta tecnologia hanno beneficiato maggiormente dello shock, mentre gli schemi di mantenimento dei posti di lavoro hanno aumentato le opportunità di crescita per le imprese produttive.
“Wages are surging across the rich world” (Economist, October 16th, 2021). Con l’arrivo della pandemia, le previsioni immaginavano tagli di bonus e di aumenti annuali, o addirittura riduzioni dello stipendio base, come accaduto dopo la crisi finanziaria globale nel 2007-09. Sebbene la crescita dei salari abbia rallentato all’inizio della pandemia, da allora tale freno non si è più verificato. Oxford Economics, una società di consulenza, rileva come le retribuzioni nei Paesi più ricchi stiano crescendo a un ritmo ben superiore alla media pre-pandemia. Questo articolo presenta molteplici spiegazioni per un tale aumento inaspettato dei salari.
“COVID-19 and structural change” (Vox.eu, Lena Anayi, Nicholas Bloom, Philip Bunn, Paul Mizen, Gregory Thwaites and Chris Young, October 28th, 2021). L’articolo presenta un’analisi dei cambiamenti strutturali. È stato sviluppato su una serie di domande formulate dal Decision Maker Panel in merito all’impatto del COVID-19 previsto a medio termine sulle vendite, sui piani per lo smart working e sulle vendite online oltre il 2022. Sono emerse anche altre nuove domande su tipologie di investimento e l’uso di diversi tipi di spazio.