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“Il talento è una fonte da cui sgorga acqua sempre nuova. Ma questa fonte perde ogni valore se non se ne fa il giusto uso.” (Ludwig Wittgenstein, 1931)
Il rallentamento dell’economia italiana e la frustrazione di una larga fetta della nostra società è legato all’incapacità del Paese di trasformare il proprio potenziale (= talento) in energia cinetica (= crescita). Crediamo che il capitale umano sia una moneta preziosa e invece di svenderlo o lasciarlo ammuffire in un cassetto, l’Italia dovrebbe metterlo a frutto al massimo e da subito.
Affinché questo si realizzi e l’Italia inizi a guadagnare competitività nel mercato globale del capitale umano, bisogna garantire un sistema meritocratico con regole chiare e trasparenti, all’interno del quale gli individui possano realizzare le proprie ambizioni. Altrimenti, non solo l’Italia non diventerà una meta appetibile per lavoratori stranieri altamente qualificati, ma saranno sempre di più i laureati Italiani che sceglieranno percorsi di carriera all’estero.
Secondo dati dell’OECD, nel 2005 i lavoratori italiani con educazione terziaria che vivevano all’estero erano circa 300 mila, di cui il 45% in Nord America (32% negli USA e 12,6% in Canada), il 40% in Europa (9,3% in Francia, 8% nel Regno Unito, 6,9% in Svizzera e 6,2% in Germania) e il 13,6% in Australia. Un’emorragia di competenze preoccupante, soprattutto perché uno dei settori più colpiti è quello accademico, da cui dipende lo sviluppo tecnologico, che è il traino della crescita economica. Ad esempio, gli Italiani che vivono negli Stati Uniti e lavorano in università sono il 20,2%, contro la media generale del 6,1 % e quella europea del 10,4%.
La meritocrazia è necessaria per una società che ambisca ad attrarre e valorizzare il talento, ma non è un requisito sufficiente in assenza di pari opportunità per tutti. “Una quantità enorme di talento si perde nella nostra società, unicamente perché questo talento indossa una gonna”. Le parole di Shirley Chisholm, la prima donna afro-americana eletta deputata negli Stati Uniti, sono ancora attuali dopo quasi cinquant’anni e descrivono bene uno dei tanti soffitti di cristallo della società italiana, che vogliamo contribuire a rompere con proposte concrete e mirate.
Il nostro gruppo di lavoro si occupa di identificare e studiare gli ostacoli che impediscono, o frenano, la valorizzazione del capitale umano, con l’obiettivo di suggerire riforme che aiutino a rimuoverli.
Lasciate che vi ricordi che il credito è la linfa vitale dell’ economia, la linfa dei prezzi e del lavoro.
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La buona Salute è alla base dello sviluppo sociale ed economico e rafforza le politiche in tutti i settori dell’azione pubblica.
Organizzazione Mondiale della Sanità […]
L’innovazione è lo strumento specifico per l’impresa. Ciò che dà alle risorse una nuova capacità di creare ricchezza.
Peter Drucker […]
Il talento è una fonte da cui sgorga acqua sempre nuova. Ma questa fonte perde ogni valore se non se ne fa il giusto uso.
Ludwig Wittgenstein […]