Banche, risparmi e economia reale: prospettive per l’Italia dopo l’introduzione delle nuove regole europee

Banche, risparmi e economia reale: prospettive per l'Italia dopo l'introduzione delle nuove regole europee

Banche, risparmi e economia reale: prospettive per l’Italia dopo l’introduzione delle nuove regole europee

Autore: Action Institute

Data: 01/09/2016

Ore: 10:00 - 13:30

Luogo: Università degli Studi Guglielmo Marconi - Via Vittorio Colonna 11, Roma

Tematica: Credito

Descrizione dell’evento:


Nel novembre 2014 le norme relative all’unione bancaria europea sono entrate in vigore. Il nuovo contesto normativo, applicato in tutti gli Stati membri dell’euro-zona, intende sviluppare un settore finanziario stabile e sicuro all’interno del mercato unico europeo. L’impatto delle nuove norme sui settori bancari e sulle attività economiche nazionali sarà determinato dalle specificità di ciascun paese membro.
Lo stato di salute del settore bancario italiano è al centro dell’attenzione delle istituzioni europee, del dibattito politico e degli investitori. Le difficoltà affrontate dalle banche italiane sono profondamente legate al contesto italiano ed hanno origine dalle caratteristiche strutturali del sistema del credito nazionale e dalla recente crisi economica. L’adozione delle norme dell’unione bancaria pone sfide importanti quando si tratta di ristrutturare il sistema nel pieno rispetto delle norme europee e allo stesso tempo salvaguardare i piccoli investitori, la recente timida ripresa e la fiducia degli investitori istituzionali.


In primo luogo, l’esposizione obbligazionaria delle famiglie italiane verso le banche è la più alta in Europa. In Italia, il 40% delle obbligazioni bancarie è detenuta da piccoli investitori, in Germania meno del 15%, in Francia e in Spagna non più del 5%. Le famiglie italiane detengono € 200 miliardi di obbligazioni senior e € 31 miliardi di obbligazioni subordinate.
Quali saranno gli scenari futuri più probabili? Come si potranno sostenere e bilanciare i costi politici?


In secondo luogo, la mancanza di fiducia da parte degli investitori istituzionali verso l’attuale sistema bancario italiano rappresenta una concreta minaccia sistemica (il valore delle azioni delle banche italiane è diminuito del 45% da inizio 2016, mentre le banche europee hanno subito un calo del 25%).
Come deve essere valutato il rischio a livello generale nel settore bancario europeo originato dall’introduzione delle nuove norme? Quali interventi o misure sono in grado di ristabilire fiducia nei mercati finanziari e evitare effetti negativi di ricaduta su gli altri paesi?


In terzo luogo, durante il processo in corso di ristrutturazione dei propri bilanci, le banche italiane continuano a diminuire la propria leva finanziaria. Nonostante i recenti tentativi per attivare canali alternativi di credito, l’attuale fragilità delle banche ostacola il recente rilancio della ripresa economica.
Qual è l’impatto della riduzione della leva finanziaria in corso sull’economia reale, in particolare sulla ripresa? In un momento in cui la Commissione europea appare meno rigida nel perseguire gli obiettivi di bilancio all’interno dell’Unione Europea, è possibile adottare una politica bancaria che sostenga la crescita, salvaguardando il sistema finanziario? L’Unione Europea dovrebbe essere più ambiziosa nell’attuazione della Capital Market Union? In che modo?


Infine, in Italia l’ammontare dei crediti deteriorati (Non Performing Loans) ammonta a € 200 miliardi, 80% dei quali riguarda PMI e imprese. I crediti deteriorati sono le sofferenze bancarie più difficili da affrontare da parte degli investitori e tipicamente richiedono inversioni di tendenza, invece di una commistione di abilità di ingegneria finanziaria e immobiliari.
Tra le istituzioni italiane ed europee, esiste una reale consapevolezza delle specificità del mercato italiano dei crediti deteriorati? Quali sono gli strumenti o le politiche più urgenti che dovrebbero essere adottate per risolvere il problema?

 
Partecipanti:
 
Carlotta De Franceschi, Presidente di Action Institute

Nicolas Véron, Membro del Peterson Institute for International Economics e di Bruegel

Rainer Masera, Preside della Facoltà di Economia, Università degli Studi Guglielmo Marconi

Stefano Micossi, Direttore Generale Assonime
 

Tipologia evento: Riservato
 

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