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Data: 11-12-2017
Tipo: Altro
Tematica: Action Institute
“How should the European Central Bank ‘normalise’ its monetary policy?”(BRUEGEL). Durante la crisi, la Banca Centrale Europea ha fatto ricorso a diverse politiche monetarie non convenzionali. Questo contributo discute di come attenuare gradualmente queste politiche e di come dovrebbe essere la nuova “normale” politica monetaria.
“Target imbalances at record levels: Should we worry?”(CEPS). Gli squilibri all’interno del Sistema dei Pagamenti del Target 2 dell’Eurosistema sono un’indicazione della mancata integrazione dei mercati finanziari. Questi squilibri sono diminuiti fino all’applicazione del QE, seguiti da una riduzione dei premi di rischio.
“Venture capital networks: An analysis using the exponential random graph model” (VOX). Le società di venture capital utilizzano una varietà di strumenti accumulati per acquisire informazioni sulle proprie attività di investimento, ma ricorrono soltanto a risorse proprie o utilizzano anche risorse di altre società per integrare le proprie? Questo articolo analizza il processo di co-investimento tra società di capitali di rischio.
“Credit, financial conditions, and monetary policy transmission”(BROOKINGS). La crisi finanziaria globale ha messo in luce la centralità delle condizioni finanziarie e del credito sulle dinamiche della performance macroeconomica. Il sistema creditizio di imprese e famiglie si scopre essere utile nel prevedere recessioni economico finanziarie.
“The Internet and Jobs: A giant opportunity for Europe”(CEPS). Nel corso degli ultimi due decenni, la digitalizzazione ha fatto emergere una paura profondamente radicata nei lavoratori riguardo il futuro delle proprie occupazioni. Alcuni studi prevedono che nei prossimi decenni, a causa della robotizzazione e della digitalizzazione, fino al 50% dei posti di lavoro complessivi verranno persi.
“Why poor countries invest too little in R&D”(VOX). L’innovazione è vista come punto centrale della crescita dei paesi in via di sviluppo e le prove disponibili suggeriscono che i rendimenti derivanti da investimenti in Ricerca & Sviluppo debbano essere estremamente elevati. Tuttavia, i paesi a basso reddito vi investono davvero poco.
“Sovereign Concentration Charges are the Key to Completing Europe’s Banking Union” (BRUEGEL). La recente crisi ha rivelato che la maggior parte delle banche dell’area euro ha una sovraesposizione verso il proprio Paese. Addebitare questa sproporzione al sistema bancario potrebbe essere una soluzione e sicuramente aiuterebbe l’avanzamento della discussione sull’Unione bancaria.
“Reforming the Eurozone: Structuring versus restructuring sovereign debts” (VOX). Nel dibattito riguardante riforme Europee viene spesso proposto un meccanismo di ristrutturazione del debito sovrano. Questo articolo sostiene che questo meccanismo non sia necessario. Gli stati membri dell’Eurozona dovrebbero invece emettere dei titoli con cedole legate al PIL.
“”Banks as buyers of last resort for government bonds?”(CEPS). Una problematica chiave restante per il completamento dell’Unione Bancaria è l’esposizione delle banche di molti paesi verso il proprio debito sovrano. Questo paper esamina l’opinione secondo cui le banche dovrebbero essere autorizzate ad acquistare grandi quantità di debito nell’aspettativa che siano in grado così di stabilizzare il mercato.
“A new deal for the Eurozone: remedy or placebo?”(CER). L’eurozona è fuori dalla terapia intensiva e il suo recupero economico ha adesso acquisito un certo ritmo. Tuttavia gli impegni relativi all’adozione della Moneta Unica rimangono fonte di tensioni politiche.
“The economic effects of refugee return and policy implications” (BRUEGEL). Questo paper discute della questione relativa al ritorno dei rifugiati e dei richiedenti asilo da un punto di vista economico per i paesi avanzati che li ricevono; il ritorno è nel loro interesse economico?
“Drivers of pension reform measures in the OECD” (VOX). Questo articolo mostra come la tempistica riguardo la discussione e l’applicazione delle riforme pensionistiche non è determinata sulla base di cambiamenti politici o di sviluppi demografici previsti, ma piuttosto basandosi sullo stato dell’economia al tempo in cui queste riforme sono state legiferate.